mercoledì 4 settembre 2013

TESTO : MANIFESTO DELL'ADRIATICO

In nessun tempo, nella storia del pianeta, si è pervenuti a modificare le caratteristiche naturali delle sue risorse né a minarne gli equilibri e la stessa sopravvivenza come nel tempo che ora stiamo vivendo.
Il pericol
oso utilizzo dei derivati del petrolio e/o delle scorie radioattive; le perforazioni e l’estrazione degli idrocarburi e la loro raffinazione; l’aumento esponenziale delle emissioni di anidride carbonica così come quelle di biossido di azoto e di zolfo; la presenza sempre più opprimente degli inquinanti industriali (solventi, nebbie acide e metalli polveri); le colture intensive e la loro manipolazione genetica a scopo produttivo e alimentare; l’inquinamento delle risorse idriche, dei terreni e dell’atmosfera e la cementificazione sempre più vasta delle zone verdi, la mortificazione delle foreste e la distruzione dei fondali marini, non si giustificano neppure dal punto di vista del più bieco interesse socio-economico.
Alcune delle rovinose conseguenze sull'ambiente sono, per il momento, le piogge acide, il buco dell'ozono, l'effetto serra e l’inquinamento dei mari, prodromi della catastrofe imminente. Una disastrosa conseguenza sull’uomo di tutto questo è, infatti, il brutale peggioramento della qualità della vita e dal punto di vista sanitario, l’aumento dell’incidenza di molte patologie tra le quali, in ascesa esponenziale, quelle tumorali.
Se gli esiti delle nostre azioni diventeranno l’eredità che ci apprestiamo a lasciare ai nostri figli allora non avremo paraventi ideologici dietro i quali nasconderci quando ci sarà chiesto il motivo del disastro compiuto.
Finché siamo in tempo è allora necessario ridisegnare/riprogettare lo scenario dei nostri interventi, immediatamente, adeguando il passo del progresso alle esigenze reali dell’uomo, scegliendo, al di là dei miti di scienza e tecnologia, “la centralità della vita che continua” in tutte le sue possibili forme ed espressioni, come valore universale.

Per questo chiediamo che:

1. Utilizzando le conoscenze e le tecnologie di loro competenza, tutti coloro che hanno la possibilità di incidere, in maniera efficace, sulla formazione del sapere condiviso, devono fare proprio il valore universale della centralità del benessere del pianeta, contribuendo alla salvaguardia e al miglioramento della qualità della vita futura, opponendosi al saccheggio delle risorse disponibili, patrimonio di tutti e per questo, non soggetto alle leggi economiche del profitto di pochi.
2. Tutti i governi e gli uomini politici che sono responsabili della amministrazione degli Stati, devono considerare, come legge morale imprescindibile, l’impegno incondizionato atto a contrastare la deriva distruttiva dei suoli e dei mari del pianeta.
3. Tutti i governi e gli uomini politici si devono impegnare a non cedere ad interessi consumistici e a barbare manovre di profitto sterile che minano i delicati equilibri dell’ambiente nel quale viviamo, a salvaguardia del futuro della vita sulla terra.

ADESIONE:

Tutti, soprattutto quanti operano nel mondo delle scienze e delle arti, che sono in accordo con i principi enunciati nel MANIFESTO DELL'ADRIATICO, si impegnino a fare il possibile, attraverso la testimonianza e la sensibilizzazione, perché, ovunque nel mondo, si riconsideri il ruolo centrale della tutela ambientale come missione principale dell’uomo e il futuro possa ancora riservare alle generazioni a venire le risorse e le bellezze che, così sconsideratamente, stiamo distruggendo.

MANIFESTO DELL'ADRIATICO